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Comune di Casarano
venerdì, 26 Aprile, 2024.
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La Madonna della Campana di Casarano che salvò un marinaio

La Chiesa della Madonna della Campana di Casarano ha origini incerte, ma il nucleo originale potrebbe risalire al medioevo. Una cosa è certa, l’edificio di culto è posto sulla serra salentina, in un punto panoramico a 160 metri d’altezza.

Il marinaio salvato dalla Madonna della Campana

Secondo la tradizione, la chiesa sorse come ex voto di un marinaio al quale la Madonna salvò la vita. Sul punto di naufragare, il marinaio invocò l’aiuto della Vergine. Fu allora che scorse una luce lontana e puntò la prua in quella direzione riuscendo a toccare terra. Camminò tutta la notte per raggiungere quella luce e solo all’alba giunse alla nicchia della Madonna della Campana. Qui, decise di costruirvi una chiesa.

La struttura del Santuario

Il santuario della Madonna della Campana si presenta come un edificio di modeste dimensioni, circa 22 m di lunghezza per 10 m di larghezza. Il santuario è costruito interamente in conci di carparo e l’esterno appare semplice e lineare, con una facciata a capanna ed una porta centrale d’accesso, sormontata da una finestra e da una nicchia senza immagine. L’interno della chiesa è a navata unica, con un arco trionfale a separare il presbiterio dal resto della navata.

Cromia e monocromia degli affreschi

Sul muro di fondo, in alto, è affrescata una Trinità con la Vergine Maria, San Giovanni Battista e una schiera di santi e fedeli, opera firmata frate Honofrio 1679. L’altare a sinistra di quello maggiore custodisce la tela di Sant’Antonio da Padova. Di fronte all’altare di Sant’Antonio è ubicato quello del Crocefisso del quale rimane solo la mensa sovrastata da un affresco trompe-l’oeil.

Le uniche cromie sono riservate al riquadro centrale dove compaiono il Crocefisso, San Giovanni Evangelista, la Vergine e due figure di santi, San Nicola e San Vito; tutto il resto è monocromo.

La Madonna della Campana, compatrona di Casarano

La Madonna della Campana, cui la chiesa è dedicata, è la compatrona di Casarano insieme a San Giovanni l’Elemosiniere. È la protettrice dei cavamonti, minatori di un tempo che estraevano dalla roccia locale il carparo, con cui è costruita la stessa chiesa.

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