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venerdì, 26 Aprile, 2024.
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Milano, l’opera di Street Art ispirata a Gaudì e firmata dal salentino Cheone diventa natalizia

Il palazzo che sembra sciogliersi e che per le sue forme ricorda una delle case disegnate da Antoni Gaudì a Barcellona, ora è diventato natalizio. Sull’opera di street art, denominata “The Vision” e firmata dal gallipolino Cheone, infatti, in questi giorni sono comparsi un Babbo Natale di spalle sulla sua slitta e una renna a condurla. “The Vision” è l’opera  che l’artista ha realizzato in corso di Porta Romana 111 (la celebre Casa Maiocchi) a Milano. Si tratta di un gigantesco murales, una nuova ardita opera d’arte prospettica su strada, che gioca con la percezione. E’ un murales che sfrutta l’effetto ottico per sorprendere e meravigliare. Cheone, fra i più noti e creativi d’Italia, ha abituato il pubblico alle sue opere che ingannano lo spettatore creando iconiche opere d’arte iperrealiste e anamorfiche che hanno fatto storia.

Chi è Cheone

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Cosimo Caiffa, conosciuto come Cheone, è tra gli street artist italiani più quotati e seguiti sui social. Nato nel Salento nel 1979, a nove anni si è trasferito in Germania con la famiglia e da tempo vive a Milano, «ma le radici non si dimenticano».  Un percorso, quello di Cheone, iniziato molto tempo fa proprio nel Salento: «Mi sono appassionato all’arte da piccolo, grazie al pittore gallipolino Uccio Scarpina, padre del mio migliore amico. Con i graffiti in senso stretto ho invece cominciato in Germania: prese le prime bombolette, ho iniziato a scrivere sui muri ma mi hanno subito beccato (ride, ndr). Poi però mi hanno consigliato percorsi per esprimermi “legalmente”. E non ho più smesso».

Cheone e il successo di «The Vision»

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L’opera ha avuto un enorme successo tanto che anche il sindaco di Milano Beppe Sala ha deciso di pubblicarla sul suo profilo Instagram: «Non me lo aspettavo! Per questo devo ringraziare l’azienda pugliese Mv Line che mi ha coinvolto nell’iniziativa. Normalmente io ritraggo persone o animali, è la prima volta che mi concentro sull’architettura in senso stretto. È stato bello cambiare prospettiva». Il suo marchio di fabbrica sono I Titani, personaggi tridimensionali che «escono» dai muri e occupano tutto lo spazio circostante. Ma, quando può, Cheone non dimentica da dove viene: «Amo riprodurre il mare, pensando alle coste del Salento. È quasi un’ossessione, e deriva dal fatto che mi manca tantissimo».

 

 

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